Funny Waiters: dr. Jeckyll o Mr. Zelig?

Sensazionali rivelazioni riguardanti il misterioso fenomeno

E' singolare constatare il giorno d'oggi la sopravvivenza di forme originali d'entertainment quale quelle messe in scena da questo proteiforme gruppo teatrale milanese, che abbiamo già avuto modo di ammirare in varie circostanze conviviali, nonché in occasione d'apprezzati interventi durante seriose conferenze e convention.

Ci siamo quindi abituati nel corso del tempo a ritrovarceli di fronte nelle più disparate circostanze - ricordate l'episodio della decantazione dei vini in lingua tedesca ai venditori giapponesi della Toshiro Inc., o ancora quello dell'interdizione all'uso dei telefoni cellulari durante il pranzo di matrimonio d'Azzurra Fanelli di Lagonegro? - e dunque non dovremmo più stupire di fronte a simili fenomeni d'alterazione del reale continuum spazio-temporale cui ci hanno ultimamente sottoposti.

Dopo averli rivisti ultimamente occuparsi dell'accueil SMAU 1995: presentazione del nuovo sistema operativo OS/3 TILT e dello smistamento razionalizzato del pubblico presso la reception dello stand IBM (Istituto Bocciofila Multimediale) presso l'annuale SMAU (Simposio di Meccanica Anti-Stress Utopistica), pensavamo che ogni limite frapposto all'immaginazione fosse stato così definitivamente superato e che nulla più avrebbe potuto sorprenderci a riguardo.

Ebbene, come si dice, alla mia tenera età, ancora non finisco di stupirmi.
Mi spiego: il mio lavoro contempla sovente l'onere di dover presenziare mio malgrado, a verbosi convegni aziendali e a lunghe ed estenuanti presentazioni dei prodotti promossi dalle ditte che m'invitano in qualità di trust dell'azienda.
In un simile contesto mi trovavo ieri sera presso lo stupendo Castello di Pietraforata sui Bianchi Poggi in quel di Vini Terme, e, come sempre accade, stavo per abbandonarmi al demone del sonno, perso com'ero nel torpore indottomi dalle soporifere lusinghe del relatore di turno.

Quando ormai disperavo di poter raggiungere sveglio l'agognato momento del break, un nuovo speaker s'avvicenda al microfono:
"Good evening, Ladies & Gentlemen, my name is Duncan Mc Leod...".
Cravatta scozzese, baffoni alla scozzese, giacca scozzese, occhiali scozzesi, accento scozzese: quale stupore a trovarmi di fronte ad un vero scozzese!

Indosso le cuffie per la traduzione simultanea e comincio ad ascoltare...
E penso a Calderon de la Barca. O a Gigi Marzullo. Resta aperto un inquietante quesito: quello era veramente scozzese?
E se quella era una vera traduzione, allora è pur vero il detto d'Orazio Seneca:

"Ex ignorantia ad sapientiam, in veritate falsum."

 
 
Gualtiero Visconti, Masterchef Castello di Petraforata sui Bianchi Poggi