Hollywood Party in Confindustria

(Articolo apparso su "Panorama" del 05/06/97)

"La servitù, ahimè, non è più quella di un tempo!": vecchia litania tornata alla mente dei settanta superselezionati ospiti invitati al debutto romano in società di Giorgio Fossa, presidente della Confindustria.

Un dinner party elegante ma funestato da un servizio così disastroso non si era mai visto. All'inizio tutto sembrava perfetto agli occhi del gotha dell'imprenditoria: Cesare Romiti, Giampiero Pesenti, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Luigi Lucchini, Benito Benedini, Emma Marcegaglia, Guidalberto Guidi, Diego Della Valle, Antonio D'Amato, più il sindaco di Roma Francesco Rutelli con la moglie Barbara.

Di grande effetto la terrazza della foresteria della Confindustria, in Via Veneto, addobbata con alberi di limoni, centritavola di albicocche, tovaglie color avorio antico. Come l'abito lungo della padrona di casa, Maria Laura Fossa, bionda e abbronzata, che raccontava con orgoglio che quello era proprio il suo vestito di nozze: infatti la signora e il consorte festeggiavano anche il ventiduesimo anniversario di matrimonio. Raffinato il menu, curato da un famoso ristorante romano, Le Jardin di Amedeo Ottaviani (due stelle Michelin): gnocchetti di spinaci e fiori di zucca, spigola al vapore in salsa di zafferano, semifreddo allo zabaione.

Eppure, già agli aperitivi si respirava un'atmosfera di stupore e crescente imbarazzo: vassoi di tartine piazzati con sgradevole insistenza sotto il mento di Cipolletta e Rutelli, bicchieri vuoti serviti a Marcegaglia e Montezemolo, piatti rovesciati con fracasso sui piedi di Pesenti. E meno male che Giovanni Agnelli aveva dato forfait all'ultimo minuto: chissà che cosa avrebbe pensato.

La cena è stata tutto un crescendo di strappi all'etichetta: mezz'ora da parte dei camerieri per decantare le qualità del vino agli ospiti assetati, litigi, piatti ritirati prima del tempo, cucchiai dal manico retrattile e scivoloso.

Una specie di Hollywood party.
Finché un domestico ha cercato, con una specie di spatola, di massaggiare la schiena di Lucchini. Troppo. E si è capito che non poteva essere vero. Infatti si trattava di uno scherzo, una cosa mai vista nei salotti romani; ma, pare, di antica tradizione nella Mitteleuropa, soprattutto a Vienna dove la gag ha avuto molto successo.

Maria Laura Fossa aveva ingaggiato un gruppo di attori milanesi, i Funny Waiters (Buffi camerieri), specializzati nei trasformare serate formali in eventi a sorpresa. Una novità che ora sta prendendo piede a Milano.

"All'inizio eravamo stupefatti, poi ci siamo divertiti. E alla fine tutti volevano l'indirizzo dei finti camerieri. Sarà sicuramente la nuova moda" assicura Montezemolo. Una profezia che però fa arricciare il naso di Donatella Pecci Blunt, una delle regine dei salotti romani. La contessa è seriamente indignata: "Stento a credere che si possano fare ricevimenti così. Non li ho mai visti, non li ho mai fatti e mai li farò".

   
Marcella Leone, "Panorama", 05/06/97